Una giornata di Team building con AFB Management: dall’Io al Noi, dal piano relazionale a quello dell’interdipendenza per il raggiungimento di obiettivi comuni.

Una giornata di Team building con AFB Management: dall’Io al Noi, dal piano relazionale a quello dell’interdipendenza per il raggiungimento di obiettivi comuni. 

Premessa

Team building: costruzione di un gruppo, cosa significa nella pratica?

Il team building è un insieme di attività volte a formare un gruppo, per far emergere le competenze sia hard che soft di ogni singolo individuo.

Lavorare su un gruppo però non è un “lavoro standard”: che prevede un programma rigido dall’inizio alla fine. Il gruppo nasce, si evolve e il percorso può cambiare forma proprio per seguire l’andamento in divenire . 

In questo articolo vorrei raccontarvi come ha preso vita il team di AFB Management Srl: abbiamo prima lavorato per abbattere imbarazzo e pregiudizi, poi di fronte ai nostri occhi il gruppo ha iniziato a cambiare forma sulla base dell’esperienza nel qui e nell’ora , delle persone presenti, nella loro singolarità e nel modo di interagire tra loro.

Dalla teoria degli insiemi..

Per quanto le mie competenze nelle scienze siano poco più di: “dagli atomi alle molecole”, recentemente ho affrontato il counseling sistemico relazionale e mi ha colpito la teoria degli insiemi che più o meno si riassume con: 

Un sistema è un tutto integrato dalle parti che lo compongono e dalle relazioni che le regolano, attraverso le quali ognuna influenza le altre e di conseguenza anche il sistema nel suo complesso, al variare di una delle parti varia l’intero sistema. In sintesi un sistema è più della somma delle sue parti!

Ecco che ho immaginato di sostituire semplicemente “sistema “con gruppo: un’azienda, la famiglia, una classe o un team  di lavoro. Così la mia priorità, in ottica di team building, vede al primo posto il concetto di interdipendenza prima ancora di affrontare : leadership, obiettivi condivisi, delega, motivazione e tanto altro.

La sfida di AFB Management Srl

Con questo approccio ho raccolto la sfida di AFB Management S.r.l  quando i fondatori: David Micheloni e Enrico Pappalardo, mi hanno chiesto di organizzare una giornata che potesse non solo riunire ma anche unire tutti i collaboratori ,sia interni che esterni, dell’azienda .

AFB è una società di consulenza per le aziende, specializzata nell’analisi delle criticità legate allo squilibrio finanziario, all’interazione con il sistema bancario in ottica dell’accesso ai finanziamenti, di controllo e monitoraggio della gestione finalizzato al rafforzamento della marginalità. Inoltre grazie alla creazione del Network di professionisti si propongono come unico interlocutore per le aziende per quanto concerne anche: il welfare, gli aspetti legali e il clima in azienda.

Un laboratorio espressivo: creare una zona franca senza imbarazzo e pregiudizi

Data l’eterogeneità del gruppo, sia per età che per tipologia di figure professionali, ho pensato di proporre un laboratorio espressivo: attività correlate tra loro e orientate alla costruzione di gruppo e alla definizione di obiettivi comuni. 

Lo scopo principale è stato di agevolare, soprattutto nella fase iniziale, la creazione di una zona “franca” all’interno della quale: imbarazzo e pregiudizio fossero gradualmente e naturalmente banditi e dove i partecipanti lasciassero libero spazio alla comunicazione circolare per arrivare, in secondo momento, al piano di interazione e interdipendenza. Il campo neutro lo avevamo, una splendida villa nelle colline di San Casciano, la materia prima c’era, il resto era tutto da scrivere ma soprattutto da vivere.

Per la presentazione iniziale ho pensato di proporre un laboratorio basato sulla scrittura creativa, attraverso cinque brevi racconti, distribuiti a caso, i partecipanti hanno cercato parole e frasi che potessero parlare per loro evitando così di ripetere anagrafe, professione e informazioni di routine.

Nella seconda parte della mattina un laboratorio sulla comunicazione non verbale ha di fatto dato vita ad un insieme completamente trasformato per: confini, apertura e motivazione, rispetto all’inizio lavori.

Il Passaggio dall’Io al Noi

Il gruppo ha iniziato a cambiare forma grazie ad alcuni dei componenti, inizialmente due donne, che come un effetto domino hanno portato piano piano tutti gli altri, verso un livello più profondo di comunicazione, ricordate? Il sistema che varia al variare anche di una singola parte….

Quando si vive l’esperienza di una giornata in team e il lavoro funziona, non si smette di crescere e “lavorare” neanche in pausa pranzo, davanti una bella tavolata sotto un pergolato come davanti al panino portato da casa, perché anche questo diventa un momento di condivisione e di unione e i partecipanti si trovano spontaneamente a relazionarsi con nuove modalità

La ripresa nel pomeriggio si è consumata tra bombe di colore e cartoncini e anche molto altro, la finalità era quella di integrare il lavoro individuale con qualcosa di più grande, il passaggio dall’Io al Noi. Questa fase ha segnato la svolta: dal piano di relazione a quello dell’interdipendenza, dalle risorse e capacità individuali alla creazione di un terreno orientato al raggiungimento di obiettivi comuni e condivisi.

Quando alla fine abbiamo tirato le fila sono emerse: risorse, talenti e caratteristiche personali inaspettate, Softskills che fino a quel momento facevano fatica ad emergere.  Vivere una giornata di lavoro di gruppo attraverso attività che aiutino ad abbassare la pressione del livello cognitivo e stimolino invece la parte creativa e più autentica aiuta a stare nel presente, ad uscire dalla logica del giudizio e del pregiudizio ad evitare maschere ad abbandonare uniformi e a relazionarsi con una nuova percezione di se stessi e dell’altro; un po’ come incontrarsi improvvisamente al mare in costume, dopo essersi sempre visti in abito e cravatta in meeting di lavoro. 

Quello che è emerso durante la giornata con AFB sono innanzitutto le persone

Così P. da ragazzo riservato e cauto si è dimostrato un vero e proprio leader nella gestione di un gruppo, F. inizialmente scettico e con mille giustificate resistenze, è riuscito a contribuire attivamente al gruppo con un’ inaspettata capacità di adattamento, A. giovanissima, timida e di poche parole è stata capace di uscire dagli schemi e offrire punti di vista da prospettive inedite .

Davide ed Enrico hanno voluto fortemente questa giornata, per fare qualcosa tutti insieme, per capire se e come agevolare l’alchimia  della squadra, e per avere risposte. 

Ma la vera risposta è in quello che mi hanno detto il giorno dopo: Avere capito di avere una squadra e che squadra!

C’è qualcosa che vorresti chiedermi?

Vorresti saperne di più sugli obiettivi che puoi raggiungere e sul percorso che possiamo fare insieme?